Brano “quasi” di esordio per Scarabocchi in compagnia di Safil con il nuovo bellissimo pezzo “Domani cambierò”.
Perché “quasi” di esordio? Perché Scarabocchi compare in un featuring con Tasto dal titolo “Sul tetto del mondo”. Questa volta, sempre con una collaborazione, si “getta nella mischia” in prima persona.
Il mood inconfondibile tra hip hop / rap e spleen metropolitano ci accompagna in un viaggio interiore di scoperta della propria stasi. La forza del testo è nella totale onestà del rivelarsi fragili, privi di quella forza necessaria a cambiare la propria vita perché il mondo attorno è fermo e senza stimoli.
Il testo è evidentemente stato scritto in pieno lockdown e coglie perfettamente l’atmosfera distopica di quei giorni, strani per qualcuno, terribili per chi ha perso i propri affetti. Ma di sicuro immobili. Senza un futuro. E gli strascichi di quell’anno durissimo si sentono ancora, perché il brano 2022 ci riporta li, ci inchioda davanti ad un fenomeno storico e sociale senza precedenti.
Personalmente apprezzo tantissimo gli artisti che osano. Tirare fuori nel 2022 un’atmosfera del genere che tira un pugno all’ascoltatore e lo riporta indietro nel tempo è un grosso rischio che solo artisti maturi e sicuri di se possono correre. E in questo caso ne è valsa davvero la pena. “Domani cambierò, ormai lo dico da 10 anni” è la frase di ingresso di Safil, che ormai ci ha abituati alle sue rime ipnotiche ed incisive, che si amalgamano alla perfezione con le parti di Scarabocchi. Una collaborazione sempre più bella e profonda. Abbiamo parlato volutamente molto del testo, perché brani del genere sono un tutt’uno con la musica che funge da pulsazione e collante, tocchi minimal di elettronica e groove adatto ad un temporale invernale. Ascoltate brani del genere per capire quanto ormai la qualità dei cosiddetti “emergenti” sia arrivata a livelli pazzeschi. Brava Scarabocchi è bravo Safil.

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Articolo di AlQuadro

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