Nuovo anno, nuovo brano, “Eternamente distanti” è il nuovo singolo di Lavocedellartista, nome d’arte di Davide Amato che, probabilmente, non sarà contento di veder scritto il suo nome, impegnato com’è a staccare l’artista dall’uomo.
Una necessità di spersonalizzazione che, personalmente, condivido appieno, e che prosegue un lavoro concettuale che ha avuto, tra i suoi picchi, il lavoro di Battisti e Panella nei leggendari dischi bianchi.
Ma torniamo alla nuova canzone, musicalmente un brano sospeso, arrangiato in maniera originale e inusuale, con il retrogusto dei cantautori anni ’80 (da Finardi a Vasco ad alcuni lavori del sottovalutatissimo Amedeo Minghi).
Su questo strato musicale che definirei elettro-pop-graffiato (e i graffi li dà una interessante chitarra elettrica che si insinua tra le pieghe dell’arrangiamento) emerge un testo molto interessante, che denota una sensibilità analitica del nostro Davide (pardon, Lavocedellartista) che scandaglia con grande consapevolezza uno degli “stati di coppia” per eccellenza: la distanza.
Distanza intesa a livello puramente psicologico, quando ormai non c’è più l’amore e si diventa pianeti separati. Ma ancora c’è spazio di prevaricazione da una parte all’altra, perché un tempo ci si amava. Ma l’;amore non può superare questo tipo di distanza, che è ormai irrecuperabile.
Un taglio serio, quindi, non troppo malinconico ma indagatore, senza l’ironia come in “Non ti cambierei nemmeno con Belen”. Ma onestamente qui sarebbe stata fuori luogo, l’approccio è quello corretto, a mio avviso.
Bravissimo Lavocedellartista, continua su questa strada.

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Articolo di AlQuadro

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“Ma tu non ascoltavi ma difendevi con rabbia la tua…. Dove tutto è dovuto.”