Oggi sembra vada più di moda il vinile del cd. Un bel paradosso ma è così. Io personalmente gli trovo affascinanti entrambi. Vogliamo mettere? Scartarlo, sentire l’odore di stampa, toccare la serigrafia impressa sul cd e poi… Zac, nel suo bel lettore. Ascoltare e leggere i testi del cantante preferito, guardare le foto e poi sentire quello che ha creato.
Beh oggi si ha tutto e subito, 4 click e fai una playlist, cerchi su Google ed ecco le foto. Ma è la stessa cosa?
Secondo me no. Ma è più pratico, più smart magari più figo. Ora che sono scomparsi anche i lettori cd nell’auto. Creano i totem musicali, belli che si illuminano ma non hanno il lettore cd!
Ma quando è nato lo streaming per come lo conosciamo oggi? Beh possiamo dire che in parte era già nato sin da quando si scaricavano i brani in maniera illegale da Youtube. Alzi la mano chi non l’ha mai fatto.
Si come no, tu non l’hai mai fatto? Allora esiste davvero la befana!
Ma la traccia più “antica” risale dal 2010, lo streaming è diventato il formato musicale in più rapida crescita nel settore della musica registrata. Oggi i ricavi derivanti da questa attività rappresentano quasi la metà dei ricavi globali del mercato musicale mondiale.
Arriva Spotify… Dall’idea di un ragazzo svedese e da un incontro alquanto strano.
Daniel EK, riceve il suo primo pc quando aveva poco più di 5 anni. Questo ragazzo a 14 anni crea un sito di discreto successo con degli amici di classe.
Poi fonda Advertigo (cerca su Google, non ho idea di cosa sia), diventa ricco ma anche depresso e quindi lo vende ad un certo Martin Lorentzon. Quindi Daniel vende anche la sua Ferrari (guarda te che scherzi tira la mente…) e torna al suo paese natale. Qui ritrova Martin. Entrambi sono innamorati di Napster e decidono di fondare qualcosa di serio e legale. Arriva Spotify…
Alla prossima puntata, so che saprai resistere…
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