“Pile fila” è il nuovo singolo di Marte, giovane cantautore indie pop, fiorentino di origine ma che strizza l’occhio alla Capitale. I precedenti singoli “Atene-Sparta” e “Poker” ci avevano già mostrato una scelta stilistica netta, decisa: base volutamente minimal basso-batteria-chitarra, e la dinamica tutta in mano alle vorticose liriche di Marte, che in alcuni tratti sembra richiamare il Daniele Silvestri più ispirato, quello delle origini. Premetto una cosa: ho un debole per le canzoni con tante parole che non si ripetono mai, e questo singolo conferma la cifra stilistica di Marte: parole e parole a velocità supersonica, tutte perfettamente concatenate grazie a giochi sonori (e giochi di parole riuscitissimi) che alzano il livello dell’energia (e dell’ascolto).
Silvestri ritorna anche nel mood ironico del testo, che descrive la classica “giornata no”, dove non ne va bene una, compresa la classica relazione in procinto di finire, con una regina di scacchi che poteva muoversi come voleva ma ora…ora è tempo di staccare la spina. L’amore è anche questo, c’è poco da fare i discorsi da premi Nobel, per citare lo stesso Marte. Ma parlare di musica è come ballare di architettura, Zappa docet. E il brano non si può ridurre ad una semplice spiegazione testuale, perché la sua ricchezza è nelle assonanze, nei giochi di parole, nel timing del cantato.
Il videoclip urbano che accompagna la canzone è semplice e godibile, e ci fa vedere finalmente il pile della Fila che ritorna prepotentemente nei ritornelli. Con la collaborazione della Fila stessa che non si è certo tirata indietro. Aspettiamo il prossimo pezzo di Marte, ormai ci stiamo prendendo gusto a farci prendere a … parole!
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