Marco Pellegrini e Maurizio Villa, il duo Medi.Ar.Phi, escono con il nuovo brano dal titolo intrigante e aulico, “Eretico Gabbiano”. L’inizio tra il rock e il sinfonico sembra portarci verso atmosfere da Concerto Grosso dei New Trolls, ma il mood vira verso lidi medievali, con una struttura ricercata e barocca, per narrarci il volo verso l’infinito di questo eroe ancestrale, un gabbiano che ha sapore di mistero esoterico.
Il ritornello (se così si può chiamare in una struttura così originale) ha quel suono di gabbiano in primo piano che mi fa ricordare la mai troppo celebrata Giuni Russo, e questo brano, sforzando l’immaginazione, sarebbe stato sicuramente nelle sue corde.
Il suono della voce sarà sicuramente divisivo: è volutamente ovattato e “lontano”, come si faceva un tempo (per dirne una, la PFM), ma un ascoltatore di oggi potrebbe lamentare la difficoltà nel percepire chiaramente il testo.
Sono scelte, rischiose e romantiche nello stesso tempo. Personalmente ho compreso la necessità di riecheggiare il sound prog di una volta, e se c’è da concentrarsi ed essere più attenti nell’ascolto ben venga, nell’era della superficialità.
Come già detto in precedenza, da nostalgico di un’era che non ho vissuto se non di riflesso, spero di poter sentire prima o poi un brano “lungo” di Medi.Ar.Phi, i nostri Templari della tradizione.

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Articolo di AlQuadro

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