“Ultimo orizzonte” è  il nuovo brano di Medi.Ar.Phi alias Marco Pellegrini e Maurizio Villa. Dopo le sperimentazioni spinte di AnimAlieno, i nostri tornano ad un format più lineare, 5 minuti di canzone che, musicalmente, richiamano gli anni 60 dei complessi italiani (si chiamavano così all’epoca) e di certi cantautori (come Branduardi) con chitarre, archi, batteria in pulsazione beat e linee melodiche morbide.
La linearità si percepisce anche dalle scelte compositive, con un ritornello rilassato ed evocativo senza spigoli, perfetto anche per una possibile versione chitarra e voce.
Il testo è ispirato da studi universitari in fisica, e richiama il concetto di orizzonte degli eventi che, senza dilungarci troppo in spiegazioni tecniche (facilmente reperibili in rete), rappresenta metaforicamente la frontiera ultima oltrepassata la quale non si può (e forse non si vuole neanche più) tornare indietro.
E malgrado l’inquietante pensiero di un orizzonte degli eventi reale, la canzone trasmette la serenità zen figlia di una profonda accettazione di se stessi, delle “regole del gioco” (la fisica studia questo, d’altronde) e delle sfide al limite che i nostri “cavalcano” (per citare il termine esatto usato nella canzone).
Questo connubio tra musica rasserenante e testo oscuro e simbolico crea un mix riuscito di sensazioni, e all’ascoltatore arriva quel senso di mistero, quella voglia mista ad eccitazione di scoprire le carte dopo l’all in al tavolo finale.
È una canzone che sarebbe bello sentire anche in acustico, chitarra voce. Ma chissà che i nostri non ci abbiano già pensato.

Su tutte le piattaforme digitali e nelle nostre playlist.
Articolo di AlQuadro

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