PARTE 1 – Spotify e lo streaming musicale, una risorsa o un danno per i cantautori di oggi..??
Da qualche anno a questa parte con l’avvento della commercializzazione digitale della musica, il NUMERO ha prevalso sull’EMOZIONE, ed oggi più che una bella canzone si punta a mettere insieme accordi e qualsiasi tipo di parola per poter fare a gara a chi riesce ad avere più numeri e vantarsi tra gli amici o tra i colleghi.
Ma può lo streaming musicale e Spotify essere in qualche modo una risorsa per l’artista?
Vi racconto questa esperienza:
Innanzitutto, ed è importantissimo saperlo diciamo che lo streaming musicale non è solo Spotify che ha il 65% del mercato circa, ma è rappresentato da altri 4 colossi del mercato digitale : Amazon, Apple music, Tidal e Deezer.
È importante saperlo perché quando parli con un artista, lui conosce solo Spotify e le sue playlist e snobba tutto il resto.
Ma torniamo a noi, nel 2019, volevo capire il Mondo digitale, avevo pubblicato due anni prima il mio primo disco, e vedevo alcuni miei colleghi che ritenevo simili a me trionfare sul mercato digitale, mentre io non andavo oltre i 100 streaming (forse) tra tutte le canzoni dell’album…(8 per la precisione).
Mi sono promesso di capirci qualcosa, di muovere il sederino dalla sedia e iniziare a lavorare con gli streaming e con le playlist…
In pochi mesi, chiedendo qua e là, acquistando anche servizi dove proponevano streaming facili, insomma sperimentando un po’ di tutto, iniziavo ad avere numeri importanti, ma non ero felice perché poi dietro questi numeri, chi c’è …?? Le persone che ci sono dietro chi sono..? i fan che seguono il mio profilo sono come SuperVichy (must degli anni 90) o esseri umani come me? Allora ho tolto tutto, ho smesso di acquistare servizi fake, ed ho cercato curatori professionisti e playlist gratuite dove inserire i miei brani, ma non solo su spotify , la anche su apple, su amazon e su tidal…
Facendola breve, ho scoperto che più vieni inserito in playlist anche piccole, create dai tuoi stessi colleghi scambiandovi magari la musica, più si creano delle altre playkist profilo, che vengono chiamate playkist algoritmiche (semplicemente playlist create dalla piattaforma stessa che racchiude tutto gli ascolti della giornata, del periodo, di sempre, del proprietario del profilo, più un suggerimento di artisti simili al tuo cantautore o artista preferito). Ed ecco che magicamente da 1 o 2 ascoltatori mensili piano piano nel giro di 3/4 anni di sperimentazione e duro lavoro, oggi mi ritrovo ad avere 500 fan (tra tutte le piattaforme) da tutto il Mondo (e senza bot) più di 600.000
streaming veri tra tutte le mie canzoni, e dai 3000 ai 4000 ascoltatori mensili (tra tutte le piattaforme).
Ecco che, vero, i numeri non vogliono dire granché e le piattaforme non ti lasciano le mail o i nomi delle persone che ascoltano ,ma se si lavora bene ti fanno acquisire ascoltatori sparsi in tutto il Mondo che fanno in qualche modo girare la tua musica e renderti soddisfatto non per le cifre ma per l’apprezzamento che poi ritrovi sui propri social.
Nella prossima puntata vi parlerò di quanto vale uno streaming nelle varie piattaforme e quanto un’artista può crearsi un gruzzoletto che poi può reinvestire nella musica stessa.
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